Risultato della ricerca: aviazione militare
manlio.bottegoni
Gioiello del Parco regionale del Monte Cònero, Portonovo si distende in un contesto naturale ancora intatto, dove la macchia mediterranea arriva a toccare l\'acqua cristallina del mare. L\'arenile formato da una frana staccatasi da Pian Grande in epoca remota, risplende dei bianchi ciottoli di pietra del Cònero, levigati continuamente dalle onde. Il territorio di Portonovo, è parte integrante del Cònero, un monte abitato fin dalla preistoria e ne ha seguito le sorti: piceno, dorico, romano, bizantino, pontificio, francese, e infine, italiano. Nel medioevo questa zona era contraddistinta da tracce di vita monastica , con eremiti alla ricerca di silenzio e solitudine. La sua spiaggia fu punto d\'approdo e predaggio di navi turche. Di ciò si incontrano significative testimonianze storiche quali la torre di guardia eretta nel \'700 a difesa dai pirati e il Fortino Napoleonico baluardo militare ora adibito ad albergo.
Roberto Giacomet
FATE L\'AMORE NON FATE LA GUERRA! (cannone Ansaldo da 90/53 modello 1941 conservato a Punta Falcone - Piombino, costruito negli stabilimenti di Genova nel 1942 con matricola 29477, donato dalla Marina Militare in ricordo della batteria Sommi Picenardi, operante a Punta Falcone durante il secondo conflitto mondiale a protezione del Canale di Piombino)
gigivoz
Il sito, frequentato già  nell'età  del ferro, diventò porto cumano nel IV secolo a.C.; nel III secolo a.C. vide la presenza di Annibale; nel II secolo a.C. divenne un fiorente centro residenziale. Con l'impraticabilità  del Portus Iulius, fu colonia autonoma e trasformato in base della flotta pretoria romana del basso Tirreno. In età  augustea era il più importante sito militare romano della zona, e lo divenne ancora di più all'epoca di Marco Aurelio (161 d.C.), ma decadde con la caduta dell'Impero romano d'Occidente. Ospitava la prima flotta imperale, la Classis Praetoria Misenensis. Il porto sfruttava un doppio bacino naturale, quello più interno (detto Maremorto o Lago Miseno), in epoca antica dedicato ai cantieri e alla manutenzione navale, mentre quello più esterno era il porto vero e proprio. La città  romana, già  in decadenza alla fine dell'impero, fu abbandonata definitivamente nell'840, dopo l'ultima di una lunga serie di incursioni di pirati saraceni. La maggior parte degli ultimi abitanti si rifugiò nella vicina isola di Procida.
doc1974
un posto poco conosciuto della Liguria di Levante, dove la provincia di La Spezia cede il passo alla Toscana.....la scogliera di Punta Bianca, nel comune di Ameglia è stata la sede di postazioni di tiro fisse durante l\'ultima guerra....ora la zona di proprietà della Marina Militare versa in condizioni di palese abbandono.
mgnello
La sacra di San Michele è un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all'imbocco della bassa val di Susa. Situato nel territorio del comune di Sant'Ambrogio vicino ai Laghi di Avigliana di Torino e poco sopra la borgata San Pietro, che appartiene alla diocesi di Susa. Un posto quasi unico nel suo genere... Secondo alcuni storici, già in epoca romana esisteva, nel luogo in cui sorge ora l'abbazia, un presidio militare che controllava la strada verso le Gallie. Successivamente anche i Longobardi installarono un presidio che fungesse da baluardo contro le invasioni dei Franchi, facendo del luogo un caposaldo delle cosiddette chiuse longobarde delle quali rimangono alcune vestigia nel sottostante paese di Chiusa di San Michele. Il culto micaelico presso i Longobardi era già diffuso all'epoca, e questo porta a supporre che l'origine del culto a San Michele presso la vetta del Monte Pirchiriano fosse già presente precedentemente all'edificazione della Sacra di San Michele.
IvoMarkes
La strada delle 52 gallerie (o strada della Prima Armata) è una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio. La strada si snoda fra Bocchetta Campiglia (1.216 m) e le porte del Pasubio (1.934 m) attraversando il versante meridionale del monte, situato al riparo dal tiro dell'artiglieria austro-ungarica, caratterizzato da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo. E' lunga 6.555 metri, dei quali ben 2.335 sono suddivisi nelle 52 gallerie scavate nella roccia; ogni galleria è numerata e caratterizzata da una propria denominazione. La larghezza minima è stata originariamente prevista in 2,20 m (il raggio esterno in curva è di almeno 3 m), con una media di 2,50 m per permettere il transito contemporaneo di due muli con le relative salmerie. La pendenza della strada raggiunge il 22 per cento, con una media del dodici per cento. Caratteristica, tra le molte gallerie, è la 19ª perchè, oltre a essere la più lunga (320 m), ha un tracciato elicoidale a 4 tornanti, all'interno di un gigantesco torrione di roccia. Anche la successiva n. 20 è scavata all'interno di un torrione roccioso e, per superare il notevole dislivello, si avvita su sè stessa come un cavatappi. Il tratto della 43ª corre sotto il passo Fontana d'Oro (1.875 m).All'uscita della 47ª si raggiunge il punto più alto della strada (2.000 m), dal quale si gode un panorama grandioso. La strada è un vero e proprio capolavoro d'ingegneria militare e di arditezza, considerando anche le condizioni e l'epoca in cui fu costruita, nonchè la rapidità  d'esecuzione: i lavori cominciarono il 6 febbraio 1917 e furono conclusi nel novembre 1917. Fu realizzata dalla 33ª Compagnia minatori del 5º reggimento dell'Arma del genio dell'Esercito Italiano, con l'aiuto di sei centurie di lavoratori: compagnia 349, 523, 621, 630, 765 e 776. A capo della 33ª Compagnia fu posto il tenente Giuseppe Zappa, dal 18 gennaio al 22 aprile 1917; gli succedette il capitano Corrado Picone fino alla fine della guerra. Nei primi giorni di dicembre 1917, prima di lasciare il Pasubio, la 33ª Compagnia minatori inaugurò simbolicamente la strada, abbattendo un muro costruito appositamente davanti alla prima galleria. Sarà  la 25ª minatori, assieme alle centurie rimaste, ad ultimare la strada, comprese le gallerie 49 e 50, ed in definitiva ad aprirla. La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in ore 2:30/3:30 partendo dal passo di Xomo o raggiungendo (da quest'ultimo) la bocchetta Campiglia (vasto parcheggio -a pagamento-, ma sempre molto affollato). Il dislivello è di circa 750 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica. L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli, bisogna però prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose. Il fondo del sentiero è sempre buono, ma specie nelle gallerie alcuni tratti sono scivolosi causa il continuo stillicidio d'acqua. E' una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare. Raggiunto il rifugio Generale Achille Papa, si può salire a Cima Palon per il sentiero storico tricolore e rientrare a bocchetta Campiglia o passo Xomo per la strada degli Scarubbi, sul versante nord.
valentino968
Cimitero militare Tedesco a Costermano (VR)
oliviero1946
MONTAGNANA(PD) CINTA MURARIA.Le mura attuali che costituiscono uno degli esempi più insigni e meglio conservati di architettura militare mediovale.La città fortificata è¨ racchiusa in un quadrilatero irregolare con un perimetro di circa due km,le mura sono coronate da merli di tipo guelfo sono alte da 6,5 a 8,5 MTcon spessore di 90/100 centimetri,le torri perimetrali sono 24 distanziate di circa 60mt e sono alte fra i 17/19mt il vallo esterno varia da 30/40mt.UN SITO MAGNIFICO DA NON PERDERE
IvoMarkes
Strada delle 52 gallerie................ La strada delle 52 gallerie (o strada della Prima Armata) è una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio. La strada si snoda fra Bocchetta Campiglia (1.216 m) e le porte del Pasubio (1.934 m)attraversando il versante meridionale del monte, situato al riparo dal tiro dell'artiglieria austro-ungarica, caratterizzato da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo. La costruzione che si vede sulla sinistra è il rifugio Achille Papa.______https://it.wikipedia.org/wiki/Rifugio_Achille_Papa__https://it.wikipedia.org/wiki/Strada_delle_52_gallerie
Paolo_Squizzato
"La Specola di Padova è la sede dell'antico osservatorio astronomico dell'Università di Padova: è posta sull'antica Torlonga del Castello di Padova, la maggiore delle due torri dell'antico Castello di Padova. È alta 49,59 m che con l'antenna parafulmine arriva a 53,30 m."...." La Torlonga era un'antica torre di difesa, edificata nel IX secolo d.C. Fu risistemata da Ezzelino III da Romano nel XIII secolo ed è legata alla sua fama di crudeltà: fu infatti prigione e sala di tortura per i nemici del tiranno. Caduto il tiranno, il castello fu abbandonato. Nella seconda metà del Trecento i nuovi signori di Padova, i Carraresi, edificarono il nuovo castello, sui resti del preesistente in parallelo al Bacchiglione. In una antica veduta della città di Padova è raffigurato colorato a quadri bianchi e rossi (Giusto de' Mennabuoi nella Basilica di Sant'Antonio di Padova). Con la costruzione delle mura cinquecentesche il castello e la torlonga persero la loro funzione militare e caddero in abbandono. Infatti nel Settecento l'antica fortezza, in gran parte cadente, veniva chiamata "Castel Vecchio", e da tempo era stata destinata a magazzino di granaglie, di paglia, di fieno, deposito di armi e munizioni. Nel 1761 il senato veneziano decretò l'istituzione di un osservatorio astronomico per l'Università padovana. Il progetto fu voluto dall'abate Giuseppe Toaldo che assieme all'architetto Domenico Cerato di Vicenza utilizzò l'esistente torrione, aggiungendovi alla sommità la sala di accesso alle torrette d'osservazione." - Fonte Wikipedia
brizio61
Semaforo Capo Ferro, Porto Cervo Sardegna, da Olbia proseguire per Porto Cervo, e poi per Capo Ferro, il faro operativo è in zona militare, invece prendendo la strada sterrata a destra raggiungiamo il vecchio semaforo di metà '800. Ruderato con ogni finestra murata, arrampicandosi si riesce ad entrare, ma l' interno è molto pericolante ed è pieno di uccelli, la struttura verso il mare è identica ai fari di Capo Caccia, Capo Figari e Punta Falcone.
irisauro
Il Castello Estense venne costruito nel 1385 come fortezza per il controllo politico e militare territoriale e per la difesa della famiglia estense, quindi pensato anche come strumento repressivo contro possibili rivolte.
robycarsi
Nave scuola Amerigo Vespucci
mgnello
La Sacra di San Michele è uno dei monumenti più scenografici di tutto il Piemonte (se non il più scenografico in assoluto) e non a caso è stato scelto come simbolo della regione, Piemonte. Arroccata in cima al monte Pirchiriano, domina la val di Susa dai suoi 962 metri di altezza e regala alla valle un profilo inconfondibile e decisamente suggestivo, con la compagnia di molti animali, camosci in primo piano, Picchi Rossi, Neri, Aquile, Poiane, e tanto altro. E’ uno tra i più grandi complessi architettonici religiosi di epoca romanica di tutta Europa. La sacra di San Michele è un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all'imbocco della bassa val di Susa. Situato nel territorio del comune di Sant'Ambrogio vicino ai Laghi di Avigliana di Torino e poco sopra la borgata San Pietro, che appartiene alla diocesi di Susa. Un posto quasi unico nel suo genere... Secondo alcuni storici, già in epoca romana esisteva, nel luogo in cui sorge ora l'abbazia, un presidio militare che controllava la strada verso le Gallie. Successivamente anche i Longobardi installarono un presidio che fungesse da baluardo contro le invasioni dei Franchi, facendo del luogo un caposaldo delle cosiddette chiuse longobarde delle quali rimangono alcune vestigia nel sottostante paese di Chiusa di San Michele. Il culto micaelico presso i Longobardi era già diffuso all'epoca, e questo porta a supporre che l'origine del culto a San Michele presso la vetta del Monte Pirchiriano fosse già presente precedentemente all'edificazione della Sacra di San Michele.
angelo1900
erano le 6.23 di un mattino, dove la notte era piovuto. sito che conosco dal 1967, avendo fatto il militare a pochi km da li. con gli anni ho visto l'aumentare del turismo di massa, che allora era limitato a pochi. personalmente preferivo quel Braies. già a quell'ora, compagnie di villeggianti, rompevano il silenzio, di un luogo considerato, per me, non sacro ma da rispettare. foto che ho voluto per staccarlo dai soliti scatti. amen
cheope81
Si ritiene che siano i discendenti dei cavalli abbandonati dalla Schtztruppe quando i tedeschi si ritirarono da Aus, nel corso della campagna militare del 1915. Il loro adattamento si è evoluto in modo eccezionale, tanto che sono in grado di sopravvivere durante la stagione secca bevendo solo una volta ogni cinque giorni.